johnny winter + eric sardinas
Non capita spesso di venire presi da un groppo alla gola per una semplice canzone, ma quando avviene è una sensazione bellissima. Al sottoscritto è accaduto al concerto che Johnny Winter ha tenuto al Naima Club di Forlì. Dopo essere entrato sotto i calorosi applausi del popolo del blues, "l'albino maledetto" ha sfoderato una versione di "Good morning little school girl" con un'intensità da far scongelare anche il più glaciale dei cuori.
I tatuaggi che spiccano sulle sue braccia la dicono lunga sul tipo di mitologia che deve avere ispirato il chitarrista texano. Me lo immagino amico di hobos e giocatori di biliardo, camionisti e duri dalla faccia spaccata dal sole. Me lo immagino in viaggio tra le pianure bruciate del Texas, chitarra in spalle e stivali a punta. Gran chitarrista nel fraseggio, dotato di una voce dal sapore eterno, ha saputo creare una sonorità musicale, basata sull'apporto ritmico dello strumento, in grado di fungere da elemento trainante nei boogie, e da supporto drammatico allorchè il brano si snodi su ritmi più lenti.
I brani più belli del suo repertorio sono un vero e proprio inno all'amore per il blues più elettrico:"It's my life baby", "Don't take advantage of me", "Turn down", "Black Jack", sono gioielli di intensità, di energia che colpiscono al cuore, scavano l'anima e fanno muovere le gambe. Eh si, Johnny Winter, "l'albino maledetto", è davvero l'unico che oggi possa far rivivere le emozioni che solo Muddy Waters e John Lee Hooker ci hanno fatto vivere.
Ottima anche la prova offerta da Eric Sardinas, che ha aperto la serata. La sua è stata un'esibizione rovente dal sapore acido del rock blues che si riallaccia alle sonorità elettriche e alla rabbia sofferta del grande Jimi Hendrix. Sardinas sembra aver colto davvero l'essenza di quel fuoco voodoo. Un'incredibile energia prorompente, una vera forza della natura pronta a compiere gesta importanti per la gloria del rock blues.
Uno show imperdibile, tre ore di grande musica capace di infrangere i luoghi comuni.
E ognuno si riscaldi come crede.
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