stray cats
Straordinari, strepitosi. I superlativi non vanno sprecati, e gli Stray
Cats sono ancora the best rock'n'roll band in circolazione.
Li davano per dispersi, forse distratti dalle varie esperienze soliste,
ed invece nell'unica data italiana del loro "Farewell Tour"
al Summer Jamboree hanno sbaragliato tutti, dando dimostrazione che
oltre ad essere una grande band e degli showmen irresistibili, gli Stray
Cats sono il Rock'n'roll.
Se esaltare l'unicità dell'evento è un'aspirazione costante
del rock nella sua rappresentazione dal vivo, gli Stray Cats dimostrano
che si può centrare quell' irrinunciabile obiettivo senza sviare
l'attenzione del pubblico dalla materia primaria: la musica. La band
di New York ci riesce con disarmante semplicità attraverso la
forza della passione, trasformando ogni spettacolo in una vorticosa
jam session in pedana, così da richiedere partecipazione e formidabile
complicità dai fan. Cosicchè, inquadrato in quest'ottica,
il concerto offerto dagli Stray Cats è un lungo atto d'amore,
e ogni brano un bacio che schiocca dal palco e lì ritorna ricambiato
da un pubblico di quasi 5000 amanti che non smette per un solo istante
di incitare il suo oggetto del desiderio. Capita allora che la voce
di Brian Setzer trovi una eco formidabile tra il pubblico, che tutto
o quasi riconosce del repertorio della band sin dalle prime rullate
di Slim Jim Phantom.
Il palco si è acceso con "Rumble in Brighton" per continuare
con "7 Nights to rock", "Double talkin' baby" "Lust
n' love", "Stray Cats strut", "Runaway boys",
"Sexy + 17", "Gene and Eddie", "Gina",
"Sweet Gene Vincent", "18 Miles to Memphis", "Bring
it back", "Fishnet stockings". Il bis con l'immancabile
"Rock this town" ed un paio di perle come l'esplosiva "I
fought the law" e "Somethin' else" chiudono un concerto
bellissimo. Il trionfo è assoluto, l'atmosfera è magica,
il tempo è tornato indietro agli anni Cinquanta e là si
è fermato, almeno per qualche ora... Cats rule ok!
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