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Sin City



sin city_rodriguez & miller Sin City
è il film che ad oggi rappresenta il limite estremo della fusione tra fumetto e cinema (con l'eccezione forse della serie di Batman), rendendo da una parte esplicito il movimento implicito nelle immagini disegnate e dall'altra rallentando e "grafizzando" il movimento esplicito dell' immagine cinematografica.
In realtà è ancora una volta la tecnologia digitale (in questo caso la tecnica del blue/green screen) a trionfare realmente, mentre la storia, anzi le tre storie o episodi raccontati dal film, sembrano più che altro un pretesto per un delirio visivo e cinetico totale, che è il vero nucleo di Sin City, la metropoli visionaria creata dalle graphic novel di Frank Miller nel 1991.
Gli episodi in questione sono appunto l'omonimo "Sin City, "The Big Fat Kill" e "That Yellow Bastard, anche se la vera protagonista è la città tentacolare noir/espressionista, contemporaneamente lineare e definita nei suoi significati ma anche topologicamente incerta e caotica, fedelmente trasposta sullo schermo da Rodriguez coadiuvato dallo stesso Miller.
Il film è condotto su un equilibrio instabile, alterna momenti magistrali (come l'episodio che vede protagonista un incredibile Mickey Rourke, bestione mezzo pazzo che da il via a una feroce vendetta per scoprire gli assassini di una prostituta che è stata l'unica donna a fargli sentire il calore dell'amore, e con un Elijah Wood totalmente trasfigurato in un piccolo killer freddo, violento e astutissimo, segretamente controllato dai potenti della città; oppure l'episodio interpretato da Bruce Willis, poliziotto onesto che rischia la carriera e la vita per salvare una bambina da un mostruoso pedofilo figlio di un senatore, finisce per questo in prigione e dopo anni la ritrova bellissima e sensuale ma ancora in pericolo) ad altri meno riusciti se non noiosi, buoni per quindicenni anestetizzati dalla play station e dalla pubblicità, ma è comunque apprezzabile per la tensione sperimentale e per alcune innovazioni nel linguaggio cinematografico, come per l'estremismo estetico che mette in campo, tutti aspetti che immagino destinati a trovare ulteriori sviluppi nel cinema dell'immediato futuro.

sin city_rodriguez & miller

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