marianne faithfull
Tutto quello che sa, Marianne Faithfull lo ha imparato sulle strade
pericolose che ha incrociato nella sua carriera di grande chanteuse.
Pochi ruvidi insegnamenti per imparare dove e come guardare, ma sufficienti
per capire che pazzi e santi abitano tutti sotto lo stesso cielo, in
una terra dove la distinzione tra giusto e sbagliato, oggi e domani,
è abbandonata nel vento. Lacerata, messa in disparte come un
vecchio straccio, l'orchidea Marianne Faithfull rinasce oggi a nuova
vita. Musa per palati fini, torna a calcare i palcoscenici, piena di
fascino maudit.
I sixties sono stati anche i suoi. La tenera Marianne, nobildonna figlia
di un rettore universitario e di una baronessa austro-ungarica, mai
avrebbe immaginato che, diciassettenne, avrebbe traslocato dall'esclusivo
college di Reading agli Strawberry Fields.
Ci sono Mick Jagger e Keith Richards ad attenderla con un brano che
la veste ad hoc: As Tears Go By, che mette in risalto
una vocalità timida e ricca di garbo. Da quel lontano giorno
londinese sono passati tanti, tantissimi anni. Oggi la cantautrice inglese
è ancora una primadonna e stasera ci ha presentato dal vivo i
brani dell'ultimo bellissimo album "Before The Poison", concepito
con l'aiuto in studio dei talenti di PJ Harvey e Nick Cave.
Ecco la nostra dark lady salire sul palco: abito nero, capelli biondi
fluenti come se avesse ancora vent'anni. Marianne non ha una voce melodiosa,
denominarla "Tom Waits al femminile" sembra fin troppo scontato.
Quello che impressiona nella vocalità della signora inglese è
il tono drammatico delle sue interpretazioni. Guida decisa la sua band
ed è una straordinaria performer quando s'inerpica sulle note
impervie di Working Class Hero, No Child of Mine
e Last Song. Memorabili le canzoni e ancora di più quell'esucuzione
emotiva, il coraggio di comprendere il vero significato dei brani e
di amarli ogni volta come fosse la prima volta. Il pubblico apprezza
e applaude con partecipazione ed entusiasmo: basta che Marianne ringrazi
con un semplice "thanks" o introduca un qualsiasi titolo.
Il finale è da brividi con l'intensa Strange Weather
e il ripescaggio dagli anni sessanta di As Tears Go By.
Marianne Faithfull emoziona e commuove; ammalia e concupisce. Nella
sua voce corrono notti e perdizione. Il concerto fila diritto al cuore.
Lunga vita a un fiore di nuovo sbocciato.
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