eugene chadbourne
Bel personaggio Eugene Chadbourne, uno dei più grandi della musica d'avanguardia americana. Ha iniziato al fianco do John Zorn, con il quale ha collaborato a lungo, lavorando poi insieme a personaggi del calibro di Tom Cora, Fred Frith, Carla Bley, Half Japanese, Bill Laswell, Camper Van Beethoven, Violent Femmes e Derek Bailey. Proprio nel documentario di Bailey sull'improvvisazione, si dice che Chadbourne è stato considerato dall'amministrazione Reagan "una minaccia per lo stile di vita americano", il che è una garanzia assoluta. Un artista realmente contemporaneo, eclettico e trasversale. Curioso e originale il modo di unire l'andamento country/cajun nel suonare il suo inseparabile banjo super-effettato, con le intense e febbricitanti esecuzioni dei brani più noise dalla marcata indole anarchica.
Una musica da demone sotto la pelle, che va dal free-jazz più tagliente al rock'n'roll più vibrante, un suono crudo e forte che punta direttamente allo stomaco, stupefacente nello spaziare fra tentazioni jazz e focosi arrangiamenti di traditional folk, che Chadbourne da incredibile uomo orchestra modella e reinventa con il blues più malato, scorticato e rivestito di una ruvida corazza elettroacustica.
La performance sale di tono, senza fatica, muovendosi su percorsi obliqui, lasciando una traccia inconfondibile. Brano della serata: una memorabile "Roll Over Berlusconi". E' il trionfo del fragore umorale e ironico. Singolare.
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