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Einstürzende Neubauten 2015
E dopo qualche tempo ci volevano gli EN per indurmi un'idea di rinnovata voglia di parlare di suono e contemporaneamente lo posso fare finalmente liberandomi e liberandoci del solito gergo e dei soliti meccanismi della recensione, una modalità che sinceramente non riesco più a “trattare”, e parlare della band (?) berlinese rappresenta per me come un'idea di un percorso che partito molti anni fa si incrocia con la storia di un collettivo di artisti nel vero senso della parola, ovvero creatori di mondi e di immagini, che mi ha sempre dato tanto, mi ha accompagnato dall'adolescenza ad oggi, e che profondamente “sento”. Quindi mi ripeterò ma a volte ripetersi non è un male, serve a rafforzare il senso dei concetti, e infatti il transito è sempre dallo stesso allo stesso, in forme modi e suoni diversi, eppure ci siamo incontrati di nuovo. Non parlo solo di loro, parlo anche dell'incontro con cari amici sempre vicini, un particolare che ha aggiunto quel non so che alla serata (in realtà lo so benissimo, ma appartiene a me, e il linguaggio in questo caso non voglio renderlo trasparente). Questo live degli EN mi è sembrato come un modo delicato e forte per ascoltarci ascoltarmi e ascoltarli, e mi sento di rendere grazie per la sincerità e la voglia di essere sempre se stessi ma mai uguali a se stessi, e ripensare al tempo che davvero è un perpetuum mobile. Detto questo fin dal primo pezzo The Garden gli EN ci introducono nel proprio mondo oltremodo poetico ed umano, fatto di grande attenzione e sensibilità verso gli avvenimenti e le storie del proprio vissuto, per poi sviscerare con gli strumenti a loro “tradizionalmente” più cari un suono oltraggioso in quanto a carica emotiva ma nulla rispetto ai ferrosi e tribali passati industriali, e non è una critica. Piuttosto si tratta di un ensemble che con estreme classe ed eleganza non si è mai contraddetto, bensì è cambiato verso forme si più morbide e circolari, in una parola più melodiche, ma niente togliendo alla sostanza sonora, adattata a nuove esigenze espressive. Infatti il titolo del progetto di questa occasione ovvero Greatest Hits per un attimo mi aveva fuorviato, ma mi è sembrato più un bsides oppure remixes in una produzione che dire storica è dire poco, ma in realtà sono particolari di poco conto, perchè a vicenda sappiamo che tutto è concesso, auspicabile, vero. >>back |
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