Donnie Darko
Donnie
Darko è un film singolare e stratificato, un incrocio tra
commedia grottesca, horror psicologico, dramma adolescenziale e altro
ancora; proprio perchè complesso, aperto a letture e interpretazioni
diverse contemporaneamente collegate tra loro, rende operazione riduttiva
qualsiasi tentativo di descrizione. Esce in Italia dopo tre anni dal
suo primo passaggio negli Stati Uniti, dove fu praticamente ignorato,
e dopo la fugace proiezione al Festival di Torino del 2001. Lo scarto
temporale, insieme alla presentazione nel trailer come uno dei 100
film più belli della storia del cinema (?!), hanno circondato
Donnie Darko di un'aura cult misteriosa e oscura, che sembra
la dimostrazione di come l'inconscio collettivo dello spettatore occidentale,
giovane e meno giovane, cova dentro di sè la consapevolezza della
banale e vuota mostruosità del reale, impersonata in questo caso
e tra le altre cose da un modello scolastico paralizzante e assurdo
(tipicamente americano ma anche ormai non troppo distante, cfr. riforma
Moratti) che pretende di imporre impossibili, superficiali e ipocrite
definizioni di sè a ragazzi di sedici-diciassette anni, con il
risultato visibile di un disastro totale, dentro e fuori. Quindi lo
possiamo considerare un film educativo: andatelo a vedere e portateci
i vostri amichetti più giovani, vanno bene anche i cugini/e/fratelli/sorelle/nipoti,
e dopo magari aprite un dibattito...
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