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chrome hoof


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Sono in nove sul palco del Clandestino, in tute argentate con cappuccio e maschere.
Chrome Hoof è il nuovo gruppo di Leo Smee, bassista dei Cathedral, vengono da Londra, ma potrebbero anche arrivare da Marte, o direttamente dal Ministry of Sound.
Suonano un prog-goth-metal-funk furioso, l'immagine, curatissima, a metà tra Funkadelic/Parliament e quella del grande Sun Ra con la sua Arkestra. La cantante Lola Olafisoye, in puro blackxploitation style scolpito a rasoiate, scaglia la sua voce soul in mezzo a cavalcate di krautrock, prog cinematico e pura improvvisazione funk. C'è di tutto dentro il suono dei Chrome Hoof, dai Black Sabbath a Fela Kuti, dai Napalm Death a James Brown, aggiungerei molto funk anni '70, roba tipo Cerrone, e per finire Slayer, Motorhead, ecc... ecc...
La genesi della band è dirompente e conduce ad una totale e compatta deflagrazione.
Un blob musicale la cui componente fondamentale è il ritmo, sia esso dance metal o dance funk, le possibilità di improvvisazione infinite: un suono totalmente free, con venature di psichedelia hard tagliente. Nel caos finale sembra di sentire anche Sly and the Family Stone, ma con il pubblico debordato sul palco e deliri vari della band è difficile capire cosa stia succedendo. A conti fatti ai Chrome Hoof era richiesto solo di sorprenderci nella maniera più loro congeniale e bisogna dargli atto che hanno fatto tutto il possibile...
Dance to the Music!!!

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