Antony & The Johnsons
Si potrebbe definire Antony come un personaggio
fuori dal tempo, o forse un personaggio trasversale al tempo, e proprio
per questo probabilmente così attuale, l'artista di cui tutti
parlano, appunto. E almeno per una volta tutti parlano di qualcosa
che esiste, e si concretizza in una voce letteralmente da un altro mondo
che canta canzoni così belle e così realmente emozionanti
da non essere possibili, qui e ora. La meravigliosa foto di
copertina dell'ultimo disco I'm a bird now, quella di Peter
Hujar che ritrae Candy Darling on Her Deathbed, e le collaborazioni
soprattutto di Lou Reed e Boy George al disco stesso aiutano poi a fornire
questa figura misteriosa di un background estetico preciso e definitivo,
quello della mitica New York underground della Factory e delle superstar
di Andy Wharol (ovvero il luogo e il tempo dove sicuramente tutti noi
(che scriviamo) avremmo voluto vivere...), uno scenario super urbano
e ultramondano abitato da creature fuori dal comune, veri e propri outsiders
dal genere e dalla sessualità indistinta, animatori delle pratiche
culturali più disparate, creatori di nuovi modi di vivere e di
sentire la metropoli.
Tutto questo viene richiamato alla mente durante un concerto di Antony,
che suona il piano assistito dai Johnsons, violoncello, chitarra, violino
e basso, insieme a sentimenti forti di amore, soprattutto, ma anche
solitudine, perdita, coscienza della propria diversità, uniti
però a grande fiducia e, ancora, amore nei confronti delle possibilità
delle relazioni umane e dell'ultima vera bellezza che è nel mondo...a
patto di smettere a volte di essere cinici, di allontanarci ciascuno
dalla propria vera natura e, semplicemente, cercarla.
>>back